Nel cuore di Anghiari
La prima cosa che ti colpirà arrivando ad Anghiari è il lungo del rettilineo chiamato Ruga di San Martino: una striscia di asfalto che si stende per 8 km dritta come un fuso. Ma una volta dentro le possenti mura del borgo, Anghiari saprà conquistarti con i suoi vicoli, la Piazza del Mercatale e le sue scenografiche piantagioni di tabacco Kentucky adoperato nella produzione del sigaro toscano. Fai una rapida visita al Museo della Battaglia e di Anghiari e al Museo Statale di Palazzo Taglieschi, per ammirare la scultura in legno della Madonna col Bambino di Jacopo della Quercia, i dipinti del Cinque e Seicento, la collezione di armi antiche, l’organo del 1530 molti altri tesori. E se hai voglia di fare una camminata, vai verso i Monti Rognosi, tra i sentieri del Parco dei Monti Rognosi e della Valle del Sovara.
Borgo di Anghiari
Sansepolcro, come in un dipinto di Piero della Francesca
Centro principale della Valtiberina, Sansepolcro è conosciuta principalmente per le opere di Piero della Francesca. Quando camminerai nelle vie del centro storico, abbracciate dalla fortezza medicea di Giuliano da Sangallo e fiancheggiate da eleganti palazzi e chiese, ti sembrerà di essere in un dipinto del grande pittore: potrai anche divertirti a riconoscere i tanti scorci che sono ritratti in molte sue opere. E proprio nel segno di Piero della Francesca, non puoi perderti una visita al Museo Civico, uno dei più importanti della regione grazie alle opere dell’artista rinascimentale, tra le quali il Polittico della Madonna della Misericordia (1444-64), che costò 15 anni di lavoro, il dipinto murale della Resurrezione (circa 1460), con la solennità del Cristo che risorge e un autoritratto dell’artista (il secondo soldato da sinistra), un lacerto dell’assorto San Giuliano e il San Ludovico. A un minuto a piedi dal museo si trova la Concattedrale di San Giovanni Evangelista: nella cappella sinistra del presbiterio vedrai il Volto Santo, crocifisso ligneo di epoca carolingia che ti colpirà per l’espressione di serena accettazione.
Prenditi il tempo per visitare l’Aboca Museum, museo sull’arte erboristica pieno di curiosità per grandi e piccini. Dopo la sezione interattiva chiamata, Aboca Experience, le preziose tavole botaniche e la sala dei mortai, arriverai nella parte più bella del museo, con la stanza delle erbe (appese al soffitto), l’antica spezieria, il laboratorio fitochimico, la cella dei veleni e la farmacia ottocentesca. Se una volta uscito dal museo avrai appetito, fai una sosta al Ristorante Fiorentino, che serve piatti tipici fin dal 1807, quando venne fondato da un funzionario napoleonico.
A San Quirico d’Orcia, al centro delle meraviglia
Quando dal finestrino della tua auto vedrai che il paesaggio si fa di un verde più acceso, sarai arrivato nella meravigliosa Val d’Orcia, un territorio punteggiato di cipressi e dimore, che dal 2004 è patrimonio UNESCO per l’eccezionale ridisegno del paesaggio durante il Rinascimento. Qui l’uomo si è saputo adattare alla natura senza sovrastarla: il risultato è un panorama che sfiora la perfezione, immerso in una quiete magnifica, rotta solo dalle comitive di turisti. Prima di abbandonarti alla bellezza dei colli della valle, fai un giro a San Quirico d’Orcia: da soli, gli Horti Leonini, un grazioso giardino all’italiana progettato da Diomede Leoni (un amico di Michelangelo) nel 1585, meritano il viaggio. Gironzolando nel borgo, poi, la cupola della Collegiata dei Santi Quirico Giuditta, edificata tra il XII e il XIII secolo e la Chiesa di Santa Maria Assunta,
consacrata più di mille anni fa lungo la Via Francigena. Per uno spuntino originale, fai una pausa a Vald’O, vineria letteraria con libri bellissimi, una scelta attenta di vini, arte e artigianato del territorio.
Collegiata dei Santi
La piazza d’acqua di Bagno Vignoni
Uno dei posti più affascinanti della zona è Bagno Vignoni, a pochi minuti da San Quirico d’Orcia. È un borgo insolito, le cui acque termali sono conosciute fin da quando in zona si parlava etrusco. A dominare il centro storico c’è la Piazza delle Sorgenti, una stravagante piazza composta da una grande vasca colma d’acqua (misura 49 m per 29) sulla quale si riflettono il loggiato di Santa Caterina, cinquecentesco, la facciata della Chiesa di San Giovanni Battista e una serie di locande sempre animate dai tanti turisti che si fermano per godersi lo spettacolo. Scendendo a piedi nel punto nel quale le acque della sorgente confluiscono nel fiume Orcia, arriverai nel Parco Naturale dei Mulini: qui ci sono quattro mulini medievali scavati nella roccia che funzionavano dodici mesi l’anno, la grande pozza naturale delle antiche Terme Romane che raccoglie l’acqua calda e fumante di una sorgente termale di origine vulcanica (accesso libero), e Languorino, un bistrot da che propone taglieri, pasta, tagliate.
Bagno Vignoni
Non solo vino a Montepulciano
Con la sua splendida piazza da ammirare rigorosamente con un calice di vino Nobile in mano, Montepulciano è abbarbicato in un crinale roccioso tra la Valdichiana Senese e la Val d’Orcia. Conosciuto per il vino DOGC, ricavato da una selezione del Sangiovese detto ‘prugnolo gentile’, il fascino di questo borgo va oltre la sua fama legata all’enogastronomia. Ti sarà sufficiente varcare Porta al Prato, a nord del centro storico, e fare un giro nel Corso per farti un’idea: oltre alle immancabili enoteche, ci sono edifici di gran pregio, Piazza Michelozzo, la Torre dell’Orologio, il Palazzo Comunale e la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Dopo aver faticato lungo le salite del centro con il naso all’insù, rivolgi la tua attenzione verso il basso, perché poche città al mondo possono vantare un patrimonio nascosto nel sottosuolo di ben sette cantine storiche dove, da secoli, viene prodotto e affinato il Vino Nobile di Montepulciano. Per una degustazione, tra le altre, ci sono la Cantina de Ricci, una cantina storica che ricorda un’antica cattedrale, la Cantina Poliziano, una magnifica tenuta dove la famiglia Carletti mette anima e corpo, e la Cantina Avignonesi, per gli appassionati delle tecniche di agricoltura biodinamica.
Montepulciano